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Quadro raffigurante San Michele sul soffitto della navata centrale. |
Nel suo interno la chiesa di San Michele si presenta
aperta su tre navate delle quali quella centrale è la
principale: ha il soffitto arabescato con un grande
quadro raffigurante San Michele, datato e firmato da
Cristoforo Santanna 1787.
Entrando dal portale principale di fronte troviamo
l'Altare Maggiore di gesso mormorato da cui si
ripartiscono gli stalli del coro in legno intarsiato
da artista locale, che una volta era chiusa da una
balaustra in marmo. La pala raffigura la Madonna col
Bambino in gloria e i Santi Giacomo e Giovanni
Battista di Dirck Hendricks, detto Teodoro d'Enrico il
Fiammingo ".
In alto sulla parete di sinistra era posta un'epigrafe
che ricordava il battesimo dell'Abate Gioacchino e
dei vescovi Matteo Guerra e Felice Via, epigrafe che
fu cancellata nel 1797 quando la chiesa fu affrescata
da Cristoforo Santanna.
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Ciborio. |
Il presbiterio non ha più il soffitto dipinto, essendo
caduta la tela, per cui il telaio di legno è tutto
scoperto. Ai due lati vi sono due imponenti altari
dedicati a San Nicola da Tolentino, quello di destra,
alla Madonna del Rosario di Pompei, quello di
sinistra, mentre nella colonna di sinistra, dal lato
prospiciente l'altare maggiore, sotto una nicchia dove
è posta la statua dell'Immacolata, è stato posto ad
uso di tabernacolo uno splendido ciborio in legno
intarsiato di pregevole manifattura. In origine il
ciborio era nella chiesa di Sant'Antonio, ma dal
momento che non viene utilizzata per motivi di
ristrutturazione, è stato portato nella chiesa di San
Michele per paura che un'opera così pregiata potesse
essere rubata.
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Fonte battesimale datato 1556. |
Sulla linea della navata di sinistra, di fianco
l'Altare Maggiore, vi è la sagrestia. Qui si può
apprezzare un lavabo, rifatto nel 1930, che reca
incise nella pietra le seguenti parole: " LAUTE MAGNS
HIC SPECTAT LABERE SACERDOS - AST ANIMUM PRAESTAT LABE
LAVARE LEVI 1721". Da qui si saliva all'organo,
costruito nel 1583 dall'organaio Melina da
Settingiano, andato ormai perso; durante i restauri
del terremoto del 1638 fu trasferito, probabilmente,
sulla porta centrale in un corpo avanzato sorretto da
colonne.
Il fonte battesimale in marmo, datato 1556, è posto
vicino l'altare di sinistra. Sulle navate venivano
poste le cappelle, che erano in numero dispari in
quanto su un lato si apre una porta laterale che viene
usata dai fedeli per l'ingresso in chiesa.
tratto da: Gustavo Valente "Chiese conventi confraternite e congreghe di Celico e Minnito" Frama Sud
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