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Il nome
SILA deriva dal greco hyle e dal latino silva. Secondo
Eliano ( II secolo d.C.) il dio della foresta, figlio del
Crati, al quale si consacrava la pece e si sacrificavano giovenchi
su altari ornati con rami di pino e abete si chiamava Sileno.
La foresta era proprio la Sila.
Inoltre la Sila era anche il bosco consacrato a Hera Lacinia,
il cui tempio sorgeva su un promontorio nei pressi di Capo
Colonna.
L'intera Calabria, all'epoca dei primi arrivi greci sulle
rive del Mar Jonio, era ricoperta dal Pollino allo Stretto
di Messina, da un'unica impenetrabile foresta: la Sila.
E fu proprio grazie alla maggiore stabilità idrologica del
suolo, che molte delle attuali fiumare risultarono navigabili
per lunghi tratti ed, a volte, rappresentavano le uniche vie
di penetrazione verso le aree interne; infatti la presenza
di una siffatta foresta smorzava la forza impetuosa delle
piogge e ridistribuiva gradualmente l'acqua, evitando piene
e straripamenti.
tratto
da: Francesco Bevilacqua "Il Parco Nazionale della Sila"
Rubbettino
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