ARTIGIANATO
E SUE TRADIZIONI
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Sull'altopiano
ha sempre prosperato un tipo di artigianato rivolto verso
produzioni di prima necessità dai ferri battuti alla
lavorazione di armi bianche; dalla tessitura, ai merletti;
dall'estrazione di fibre tessili dalla ginestra, alla produzione
di tinture per i tessuti; dalla lavorazione del legno, a
quello della pietra e dei metalli nobili. Molto apprezzata
era, a Luzzi, la produzione dei velluti e dei damaschi,
usati per indumenti femminili. Tutti di colore rosso, il
colore profano, che veniva coperto in chiesa e nel periodo
di lutto. A San Giovanni in Fiore, Longobucco, Castelsilano,
E' ancora fiorente la produzione di tessuti ed arazzi lavorati
a mano. Vi predomina il motivo decorativo astratto di derivazione
greca. Motivi che sono stati ripresi per la decorazione
di ceramiche, che appunto, di tipo "Longobucco".
Questi stessi motivi alla greca, i fiori orientaleggianti,
li ritroviamo nei capi di corredo isfilati a manoi rimasti
alla originaria purezza di linee e di ispirazione nelle
zone di Longobucco, San Giovanni in Fiore, Castelsilano
e in quelle zone pił settentrionali della Sila. I tessuti
più usati sono ancora il lino e la lana. Un tempo
veniva estratta una fibra tessile dalla ginestra. Per quanto
riguarda la lavorazione dei metalli nobili, tradizioni e
qualche artigiano produttivo sono rimasti a San Giovanni
in Fiore e Castelsilano.
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A San Giovanni in Fiore si lavora in prevalenza il metallo
incastonandolo con pietre dure; a Castelsilano sono più
aratteristiche le fini cesellature e filigrane che ricordano
da vicino la lavorazione greco-orientale. A Pedace risaliva
ad epoca romana la lavorazione delle armi bianche, così
come ad Aprigliano. Ancora, il ferro battuto ad Acri, la
lavorazione artistica del legno a Rogliano, della pietra
a Parenti. A Bisignano E attivo un laboratorio artigianale
di maestri liutai la cui produzione E apprezzata in tutto
il mondo. A San Giovanni in Fiore, la lavorazione del porfido
rosso, una varietàdi questi posti, E legata alla
leggenda del Mago Mamone che, sedutosi a riposare dopo un
lungo cammino attraverso le giogaie silane si punse con
un cardo e alcune gocce di sangue gli caddero sul terreno,
permeandolo. Mamone imprecò così aspramente
che il terreno, innorridito, si aprì e pietrificò
quel sangue. Ebbero così origine quegli unici, duri
e bellissimi porfidi rossi.
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