Sentiero
del Parco Nazionale 2
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PIETRA BIANCA |
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Cupone - Zarella |
Itinerario: |
Cupone, Quattrovie, Pietrebianche, Zarella |
Accesso: |
Cupone, sulla S.S. 177 Camigliatello-Rossano |
Sviluppo: |
Km. 5 |
Percorrenza: |
2,30 ore |
Dislivello: |
193 metri |
Punti di appoggio: |
All'ingresso posto di ristoro aperto tutto l'anno. |
Difficoltà: |
Sentiero facile |
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L'itinerario
percorre nel primo tratto una stradella già utilizzata per
lo smacchio del materiale legnoso e nel secondo il basso corso
del fiume Cecita. Attraversa poi un bosco di protezione sulla
scarpata del fiume Cecita, costituito da piante di faggio,
pino laricio e sparsi esemplari di abete bianco. In prossimità
del fiume sono presenti pure l'ontano nero e il pioppo tremolo.
A circa 2 Km., sulla sinistra vi è una fresca è limpida sorgente.
Proseguendo, si attraversa un breve tratto franoso fenomeno
molto raro nel parco, sino a raggiungere l'incrocio sulla
destra, che conduce al fiume Cecita. Una prima alternativa
di rientro, evitando il corso accidentato del fiume si può
avere seguendo i sentieri n. 6 e successivamente n. 2.
II percorso prosegue per un breve tratto attraverso un bosco
costituito prevalentemente da abete bianco, con presenza di
rinnovazione naturale della stessa specie, sino a raggiungere
un vecchio ponte diruto, un tempo unico collegamento con la
località Corvo Basso. Agli escursionisti che non intendessero
avventurarsi lungo il corso del fiume, si offre una seconda
possibilità di rientro percorrendo a ritroso il sentiero n.
6 che porta sulla statale n. 282 per Bocchigliero.Via via
che si scende lungo il fiume, la valle si restringe quasi
a chiudersi in un tunnel verde cupo.
Sulle pareti strapiombanti si osservano piante di pino ed
abete, contorte, a testimonianza di una vitalità che ha dell'incredibile.
Proseguendo nella fitta vegetazione, costituita prevalentemente
da ontano nero, si raggiunge un tratto molto difficoltoso
e fitto di vegetazione. Proseguendo ancora tra mille difficoltà
si può osservare qualche trotella farlo e biscia d'acqua.
Attraversato per l'ultima volta il torrente, il percorso procede
costeggiando un vecchio "acquaro", che alimentava un tempo
i coltivi sottostanti. In questo tratto è facile osservare
il merlo ed altri passeriformi attirati dall'acqua e nelle
giornate piovose o umide la salamandra giallo-nera.
Proseguendo, a circa 70 m. dal termine dell'itinerario, sopra
la ripida scarpata, si intravede la cima di una pianta maestosa
di pino laricio, della circonferenza di m. 5,30 e dell'età
di circa 270 anni. II percorso termina in prossimità del ponte
Cecita.
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I testi sono di:
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Comunità Montana Delle Serre Cosentine
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"Scede tecniche e Sentieri della provincia di Cosenza", Regione Calabria 1996
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