Sentiero
del Parco Nazionale 8
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COZZO DEL BRIGANTE |
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Cava di Melis - Fossiata |
Itinerario: |
Cava di Melis, Tre Pini, Cozzo del Brigante, Varco del Fago, Cava dell'Orso |
Accesso: |
Cava di Melis, in comune di Longobucco sulla S.S. 177 per Rossano. |
Sviluppo: |
Km. 6 |
Percorrenza: |
3,30 ore |
Dislivello: |
160 metri |
Punti di appoggio: |
Nessuno
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Difficoltà: |
Percorso interamente su pista, con tratti di media difficoltà. |
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È un itinerario privo di difficoltà tecniche ma di grande interesse escursionistico e naturalistico. Agli escursionisti consigliamo di portarsi al seguito, il binocolo per meglio osservare i mammiferi e rapaci di bosco presenti in foresta. II percorso in salita dopo circa 300 m. porta presso la casermetta forestale sede del Comando Stazione di Cava di Melis.
Da qui proseguendo lungo la _rospicie che si snoda in un bosco fitto di pino laricio coetaneo, dell'età di circa 110-130 anni e sporadici ontani, lungo i fossi, è facile incontrare lo scoiattolo nero.
Salendo in quota a circa un chilometro e mezzo dall'inizio del percorso si giunge in località Tre Pini da dove con una deviazione di circa 500 metri si giunge in una zona che offre la possibilità di godere di una vista panoramica sull'intero territorio ed in particolare sul lago Cecita e, non di rado, di poter osservare possibilmente con il binocolo, il volteggiare dei rapaci diurni di bosco: l'astore, lo sparviero e la poiana. Ritornati sul sentiero, si riprende il percorso nella pineta, con strato arbustivo di rovi, biancospino e rosa canina.
A circa metà percorso si giunge in prossimità di una radura, sottostante il valico "Cozzo del Brigante", il cui toponimo fa pensare presumibilmente alla presenza nella zona, nei tempi remoti di malviventi (Briganti) che si davano alla macchia.
Nella zona vive il lupo; oggi l'incontro nel periodo estivo, di questo grande superpredatore è un fatto eccezionale, tuttavia nel periodo invernale quando esso costeggia la _rospiciente recinzione dell'Azienda Faunista "Golia San Michele" popolata da caprioli, nella speranza che qualche pianta schiantata dalle intemperie provochi un varco di accesso, è possibile l'incontro o rilevarne la presenza dalle tracce lasciate sulla neve, quelle del lupo sono quasi allineate mentre quelle del cane sono poste ai lati di un'ipotetica linea centrale.
Dalla radura è possibile nelle sere d'estate osservare al pascolo i caprioli all'interno della recinzione. II sentiero prosegue in discesa costeggiando il recinto: sulla sinistra piccoli spazi vuoti si alternano a gruppi di rinnovazione sparsi sotto esemplari di pino laricio mentre sulla destra, al di là della rete, faggi e sporadici abeti bianchi offrono d'estate frescura e ombra a gruppi di caprioli. Un breve tratto in comune con l'itinerario n. 4 ci conduce alle fine del percorso.
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I testi sono di:
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Comunità Montana Delle Serre Cosentine
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"Scede tecniche e Sentieri della provincia di Cosenza", Regione Calabria 1996
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