Gioacchino
da Fiore
Il Giachimismo
Santa
Severina. Cattedrale. Affresco della navata
sinistra
(fine XVI secolo).
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Gioacchino
da Fiore (in abito monastico bianco) e Francesco
da Paola insieme alla Vergine in trono con Bambino.
L'Abate florenze è rappresentato col pastorale,
segno della dignità vescovile legata alla carica
di abate, e con il libro dell'Apocalisse in mano,
secondo l'originale immagine incisa sulla lastra
della tomba terragna che si trovava nella chiesa
abbaziale di San Giovanni in Fiore.
Gioacchino da Fiore incarna in pieno il temperamento
bruzio, forte ed elastico, a volte duro, ma sempre
sincero ed affettuoso, quale emergerà più tardi
in San Francesco di Paola, col quale ha tanti
punti di convergenza: spirito di sapienza, fortezza
di carattere, amore alla solitudine, dono della
profezia, distacco completo dalle cose del mondo,
opposizione ai potenti della terra, angariatori
ed oppressori del popolo.
Verso il 1240 il gioachimismo si era già affermato
nella Cristianità: "L'aria era pregna di concerti
e pensieri gioachimiti". Infiltrazioni gioachimite
si trovano in Iacopone da Todi, nella regina Sancia
di Napoli moglie di Roberto d'Angiò, e perfino
in Dante Alighieri, la cui adesione agli ideali
gioachimiti è stata messa in evidenza da studi
recenti, specialmente in seguito alla scoperta
del Liber Figurarum, attribuito a Gioacchino,
dal quale il poeta avrebbe tratto il simbolismo,
le allegorie e le figure del suo poema.
Seguendo il cammino dei secoli, spunti gioachimiti
sono stati scoperti in Girolamo Savonarola, in
Giambattista Vico, in Giuseppe Mazzini, in George
Sand.
Il nome Gioacchino, resta strettamente legato
alla storia del profetismo, mentre i suoi originali
metodi esegistici, specialmente sull'Apocalisse,
trovano consensi ed imitatori in ogni tempo. "
La concezione progressiva e rinnovatrice dell'economia
della Salvezza in cammino verso una realizzazione
sempre più alta, come pure l'affermazione di valori
escatologici e profetici, presenti nella Chiesa
sono, in campo spirituale, gli aspetti più positivi
del messaggio gioachimita. Questo messaggio è
apportatore di luminose e penetranti intuizioni,
capaci di suscitare ancora, anche ai nostri giorni,
la riflessione e l'interesse". Questa è la conclusione
del Beraut, uno dei più dotti e qualificati studiosi
gioachimiti dei nostri tempi; questa è anche la
nostra conclusione, non solo come conferma alla
perennità e all'attualità del messaggio gioachimita,
ma anche, e diremo soprattutto, perchè questo
messaggio sia meglio conosciuto, più approfondito
e più vissuto per un avvenire migliore non solo
nostro, ma di tutta la società.
I
testi sono tratti da: |
"Gioacchino Abate di Fiore" |
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Centro Internazionale di Studi Gioachimiti,
Edizioni Pubblisfera 1998. |
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