I Funghi della Sila


Mostra d'Arte Contemporanea
"I giorni della cetra"
Presepe Vivente - Cribari

Inserisci la tua e-mail per ricevere le novità da silaweb.it

Orari autobus

I comuni

Agriturismi


Camping/Hotel




Gioacchino da Fiore
La vita
Gioacchino da Fiore vide la luce nelle propaggini della Sila quando si costituiva il Regno Normanno, di cui visse tutte le vicissitudini fino al suo tramonto e all'affermazione degli Svevi con Enrico VI e l'imperatrice Costanza. Nacque a Celico da Mauro notaio e da Gemma nella piccola chiesetta dell'Assunta intorno al 1130.
Chiesa dell'Assunta
Non è provata la sua presenza come paggio alla corte di Palermo; ma sembra più fondata l'affermazione che egli da giovani vestì l'abito monastico, forse meglio eremitico, e che sotto queste vesti intraprese un lungo viaggio in Oriente verso il 1148, visitando Costantinopoli, la Siria, dove riuscì vittorioso dall'agguato di una donna, e la Palestina dove raccolse un ampio materiale per la sua formazione ascetica e scritturistica. La leggenda dice che salì sul monte Tabor - il monte della Trasfigurazione - e vi passò un'intera quaresima in una grotta in completo digiuno, ricevendovi una rivelazione del Signore o, meglio, favorito da quel "dono della intelligenza", che egli stesso ricorderà di aver avuto in una memoranda notte di Pasqua, senza tuttavia specificare il luogo, in cui avvenne.
Verso il 1152-53 egli entrò nel monastero si Santa Maria della Sambucina, in territorio di Luzzi, che proprio in quel periodo passava dai Benedettini ai Cirstercensi. Dopo circa un anno, non essendo ancora prete, si recò a Bucita, in territorio di San Fili, a predicarvi la parola di Dio con quel fervore mistico che sarà la sua caratteristica.
Passò a Corazzo, dove l'abate Colombano lo fece ordinare prete e, alla morte di questi, i monaci lo vollero a capo del monastero. Ricoprì la carica di abate di Corazzo per un decennio, cioè dal 1177 al 1187, invischiato in questioni economiche e amministrative, da cui si sentiva tanto alieno.
Nel 1183 egli si recò a Casamari, dove dimorò per un anno e mezzo e mise mano alle composizione delle sue tre opere principali: Concordia del Nuovo e dell'Antico Testamento, Commento all'Apocalisse, Salterio dalle dieci corde.
L'anno dopo, Gioacchino abbandonava Corazzo col monaco Ranieri e si ritirava a Pietralata, dove maturò l'idea della Congregazione Florenze, che poi maturò con la fondazione del Protocenobio di Fiore i cui resti sono appena visibili in località Fiore Vetere. ( Il Protocenobio distrutto nel 1214 da un incendio, fu ricostruito più a valle in una località poi detta Fiore Nuovo, dove tuttora esiste , restaurato, L'Archicenobio dell'ordine Florenze ).
Il 25 agosto del 1196 papa Celestino III approvava la Regola Florenze, sanzionando l'esistenza giuridica della nuova Congregazione. Nel 1200 egli scrisse il testamento con l'elenco delle sue opere, da sottomettere all'insindacabile giudizio della Santa Sede. Nel 1201 ricevette a Fiumefreddo la donazione di Simone di Mamistra del monastero basiliano di Fonte Laurato, che divenne poi il secondo monastero florenze. Nel 1201, superando un valico di 1600 m, si recò a Canale, presso Pietrafitta, dove era in costruzione il monastero di San Martino di Giove, che è l'ultima delle sue fondazioni. Questa fatica gli fu esiziale: vi si ammalò gravemente e il 30 marzo del 1202 morì. Fu sepolto nella chiesa abbaziale da dove nel 1226 fu trasferito solennemente al Protocenobio di San Giovanni in Fiore.


I testi sono tratti da: "Gioacchino Abate di Fiore"
Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, Edizioni Pubblisfera 1998.

Gioacchino Greco
Giuseppe Marinaro
Gioacchino da Fiore
La Vita
Gioacchino da Fiore e Dante Alighieri
Il Gioachimismo
Il testamento
Principali Opere
Lo straripamento
La guarigione di un malato
La Lampada
Il cieco
Liber Figurarum
Le Tavole
Tavola II
Tavola V
Tavola VI
Tavola XI
Tavola XII
Tavola XIII
Tavola XIV
Tavola XV
Tavola XVI
Tavola XVII
Tavola XVIII
Tavola XIX

La storia della Sila
Natura e storia
Coloni greci
Predominio Bruzio
La Sila ai giorni nostri



© Silaweb.it
Scrivi a Silaweb.it